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citazione della settimana : "Mi chiedo cosa spinga a fissare la luce di una candela facendone il proprio sole" (...)

lunedì 25 aprile 2011

25 aprile: sarà Sempre la festa della Liberazione

8 settembre 1943: il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio annuncia l'entrata in vigore dell'armistizio con gli anglo – americani, lasciando il paese nel caos e fuggendo con il sovrano al sud. Da ora, per un anno e otto mesi, l'Italia vedrà il progressivo affermarsi della Resistenza, movimento popolare composto da militari dell'esercito regio quanto da semplici cittadini che si opposero all'occupazione dei nazisti e dei fascisti nel nord Italia mentre si costituiva la Repubblica Sociale Italiana (RSI)(meglio conosciuta come Repubblica di Salò). Il 9 settembre 1943 nasce il CLN : comitato di liberazione nazionale il quale riunì tutte quelle forze di diversa estrazione ideologica e sociale (partito d'azione, partito socialista di unità proletaria, democrazia cristiana, partito liberale, partito comunista ...) contro il comune avversario del nazi – fascismo. La lotta Partigiana, lotta di popolo senza distinzioni sociali, scalda le coscienza e di fatto apre la strada alle forze alleate; quando all'inizio dell'aprile del '45 gli alleati danno una nuova offensiva, il CLNAI (Comitato di Liberazione Alta Italia) organizza insurrezioni popolari nelle principali città e il 25 aprile a Milano assume pieni poteri. 25 aprile 1945 diventa la data della Liberazione.

Ricordare la storia recente è il modo migliore di festeggiare, traendo insegnamento da quello che è successo, ricordando chi è morto per cercare di portare la democrazia in Italia, per resistere ai poveri revisionisti storici che non comprendendo la storia cercano di riscriverla.

Oggi mi sento italiano, ricordando che c'è chi ha lottato per renderci liberi, chi ha sofferto sui monti, chi è morto non accettando il dispotismo, chi ha detto “non ci sto”, chi ha ritenuto che non si può sempre restare impassibili a guardare ma a volte bisogna agire. Se si tende l'orecchio e ascoltiamo possiamo sentire la storia che ce lo sussurra, che ci insegna che bisogna agire, che ci da un monito di non restare a guardare. Sarà per questo insegnamento che la Liberazione non va a genio a molti.

Ne abbiamo sentite tante in questi anni: Mr. Berlusconi che voleva cambiarla da Festa della Liberazione a Festa della Libertà (un po' come il suo partito guarda caso), le strumentalizzazioni politiche da ogni lato, la criminalizzazione della Resistenza, la glorificazione degli Alleati (dimenticando sempre quei bombardamenti alleati che uccisero molti civili come a Motnecassino). Come, poi, dimenticare le dichiarazioni di Borghezio a riguardo, che vorrebbe abolire questa festa ed equipara i patrioti della resistenza con i patrioti della Repubblica di Salò: “Vogliamo dire che non si riconoscevano nel tricolore quelli che sono andati a combattere per una causa evidentemente persa? Basta leggere le lettere dei caduti della Repubblica Sociale, che sono uguali a quelle dei caduti della Resistenza”, i caduti son caduti ma non sfociamo nel ridicolo. Insomma dichiarazioni che sembrano voler dire: “il 25 aprile del '45? roba vecchia, roba scaduta, roba marcia, buttala nella spazzatura” e intanto i revisionisti godono con la proposta della Carlucci.

Insomma a 66 anni dalla liberazione già ce la siamo dimenticati e, mentre qualche vassallo cerca di rivederla e di toglierla, Re B. non ha mai avuto il coraggio di proclamarsi apertamente antifascista.

Oggi leggete un paio di pagine dai vostri vecchi libri di storia e avrete festeggiato la liberazione molto meglio di quanto vorrebbero farvi credere.

Buona festa della Liberazione a tutti. 

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