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citazione della settimana : "Mi chiedo cosa spinga a fissare la luce di una candela facendone il proprio sole" (...)

martedì 10 maggio 2011

Il ritorno della Santanchè: “la bocassini è una metastasi”


Ieri, 9 maggio, è stata la giornata in memoria delle vittime del terrorismo e come Napolitano aveva preannunciato dopo la comparsa dei manifesti “Via le BR dalle procure”, ad opera di Lassini che di fatto ha solo trascritto quanto il Padron 'Lusconi è solito dichiarare apertamente, è stata dedicata in particolare ai tanti magistrati vittime del terrorismo rosso, nero e di qualunque altro colore. Mentre una parte del paese onorava la memoria degli illustri caduti qualcuno definiva i PM canro e metastasi della democrazia, con una raffinata metafora intrisa di quel buon gusto tanto caro al governo in carica. Ma, come sempre, andiamo con ordine. 

Berlusconi varca, come ogni lunedì, la soglia del tribunale di Milano sulla cui facciata troneggino le foto dei due PM Emilio Alessandrini e Guido Galli assieme a quella dell'avvocato Giorgio Ambrosoli, tre vittime della loro onestà. Si spengono le telecamere per il solito divieto e di conseguenza tutti i giornalisti accendono la fotocamera dei cellulari (un divieto geniale ed efficace a quanto pare) captando una dichiarazione che lascia sorpresi nell'udire il premier definire i magistrati vittime del terrorismo “quasi degli eroi, anzi degli eroi” al ché immagino che tutti abbiano volto il viso al cielo attendendo di vedere apparire un segno divino, forse il secondo miracolo del neo – beatificato (ricordo che il primo a detta della Biancofiore è di aver “seccato” Bin Laden). Ovviamente non finisce qua e quando il premier non parla a sproposito c'è chi lo fa per lui, questa volta tocca a Daniela Santanchè che al termine dell'udienza riprende quanto aveva dichiarato Berlusconi appena qualche giorno prima al Palasharp definendo i PM di Milano un cancro della democrazia e, qualora non bastasse, rincara pure la dose chiamandoli Metastasi. Incalzata da un giornalista fa anche un nome da collegare direttamente all'affascinante epiteto, quello di Ilda Bocassini, magistrato impegnato alla lotta della criminalità mafiosa e del terrorismo con la sola colpa di avere indagato sul presidente del consiglio. 

Tralasciando l'ottimo tempismo nel dare della Metastasi ad un magistrato che ha lottato contro il terrorismo nella stessa giornata della memoria alle vittime del terrorismo, nonché ad appena una settimana dalla VI giornata del malato oncologico (giusto della serie “il buon gusto si vede dal mattino”), mi chiedo almeno se la Santanché sappia cosa sia una metastasi, perché proprio di suo la metafora non sta in piedi, ma passiamo oltre. Tra il discorso al Palasharp e le dichiarazioni della nuova coppia comica del momento, i Gianni&Pinotto del nuovo millennio, si evince che la lotta alla magistratura eversiva prende via via connotati più chiari, ad esempio ora sappiamo che è molto semplice scremare il PM eversivo dal PM quasi - eroe (ovvero quasi al pari di quel Mangano eroe del premier) semplicemente il primo indaga su Berlusconi e il secondo no, alla luce di ciò attendiamo al più presto che il governo invii ad ogni famiglia italiana un compendio al riconoscimento dell'eversione nella magistratura. 

In conclusione facciamo un breve riepilogo/confronto tra le due eminenti figure femminili.
Daniela Santanchè: storia politica travagliata, per molto tempo forte militante in Alleanza Nazionale (AN) la ricordiamo in quel periodo per il Dito Medio, un ovvio segno di pace, elargito agli studenti contestatori della riforma Moratti sulla scuola e per la sua proposta di legge sulla porno – tax, una sorta di imposta ai consumatori di materiale pornografico. La rottura con Fini si ha quando questi la rimuove come responsabile del dipartimento di pari opportunità di AN nel 2007. Dopo un addio alla “via col vento”, nel senso che Fini se ne infischia, la Santanchè gira e rigira alla ricerca di una destra forte, chiara nei suoi principi e che non venga a patti con nessuno. Nel 2008 la sua personale crociata è per togliere il voto delle donne a Berlusconi, difatti dichiara: “Vorrei fare un appello a tutte le donne italiane. Non date il voto a Silvio Berlusconi, perché Silvio Berlusconi ci vede solo orizzontali, non ci vede mai verticali”, ancora:il voto a Silvio Berlusconi è il voto più inutile che le donne possano dare” e ancora: “Berlusconi ha sempre utilizzato le donne come il predellino della sua Mercedes: un punto d'appoggio per sembrare più alto dei veri nanetti di cui si circonda” ma non basta e poco tempo dopo dichiara “Berlusconi è ossessionato da me. Tanto non gliela do”. Insomma la Santanchè di Berlusconi non ne vuole proprio sapere, infatti dopo esser entrata e uscita da vari piccoli partiti si stabilizza nel Movimento per l'Italia che nel 2010 si va a federare con il PdL e il 1° marzo dello stesso anno la Lady di Ghisa viene nominata sottosegretaria al governo Berlusconi. Viva la Coerenza.
Ilda Bocassini: magistrato in servizio dapprima alla procura di Brescia e poi a quella di Milano, la sua prima inchiesta di grande rilevanza è “Duomo Connection” che si occupa dell'infiltrazione nell'Italia settentrionale della mafia. Nel 1992 si fa trasferire a Caltanissetta dove resta per due anni alla ricerca degli assassini di Falcone e Borsellino. Successivamente torna a Milano occupandosi della famosissima inchiesta Mani Pulite. Dal 2004 dirige le indagini della DIGOS che tre anni dopo porteranno all'arresto di 15 sospetti appartenenti a le Nuove Brigate Rosse (con buona pace di Lassini secondo il quale le BR sono dentro le procure e infatti si arrestano tra loro). Nel 2009 il CSM la promuove a Procuratore aggiunto sempre presso il tribunale di Milano.

A voi il confronto.

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